Disfunzione erettile, l’aiuto della terapia a onde d’urto

Uno studio condotto nel 2017 dalla Società Italiana di Andrologia ha dimostrato come le onde d’urto a bassa intensità sono efficaci in circa il 70% dei pazienti che presentano una sintomatologia lieve-moderata.

Queste sono state introdotte nella pratica clinica intorno agli anni Novanta per il trattamento dei calcoli renali.
Con il tempo il loro ambito di applicazione si è andato ampliando sempre di più, dal trattamento di patologie e stati infiammatori a carico di ossa e tessuti muscolo-articolari alla medicina rigenerativa, ovvero per la rigenerazione dei tessuti in caso di ferite e ulcere grazie allo stimolo sulla microcircolazione sanguigna e sulle cellule staminali.

Proprio l’azione sul microcircolo ha contribuito a rendere le onde d’urto a bassa intensità un’opzione per il trattamento della disfunzione erettile.

In particolare, le onde d’urto possono essere utili nei pazienti non rispondenti ai farmaci standard, nel ripristinare la risposta alla terapia farmacologica.
Non sono dunque il trattamento di prima scelta ma aiutano la risposta dei farmaci nei pazienti in cui questi non sono in prima battuta efficaci.