Protesi peniene

L’impianto protesico è indicato nei pazienti con disfunzione erettile grave resistente alla terapia farmacologica per via orale o endocavernosa.
Nella Induratio Penis Plastica l’indicazione è comunque rappresentata dalla concomitante presenza di DE. La contemporanea necessità di eseguire chirurgia di placca o altre manovre per ottenere la correzione del recurvatum non rappresenta una controindicazione.

La moderna chirurgia protesica peniena, nasce alla fine degli anni ’60 e all’inizio dei ’70 quando Beceri nel 1966 e Pearman nel 1972, hanno descritto l’impianto intracavernoso (i tentativi precedenti erano impianti extracavernosi) di protesi in polietilene (il primo) e in silastic (il secondo) dopo dilatazione dello spazio intracavernoso con dilatatori di Hegar.

Gli ultimi anni hanno visto la evoluzione dei più recenti impianti idraulici a tre componenti e la introduzione di un sistema idraulico a due componenti preconnesso, il ritiro dal mercato delle protesi idrauliche monocomponenti e la introduzione delle protesi idrauliche di ultima generazione con rivestimento antibiotico nello strato esterno.

TIPOLOGIE DI PROTESI
In sintesi, la ricerca ha seguito due filoni diversi:

  • uno ha riguardato i sistemi intracavernosi non idraulici che si dimostravano, almeno inizialmente, più facili da impiantare, resistenti e affidabili e decisamente meno costosi a fronte di un risultato cosmetico poco soddisfacente
  • mentre il secondo, ha cercato di riprodurre la normale e fisiologica alternanza tra lo stato di erezione e flaccidità attraverso un sistema protesico costituito da più parti.

Disinguiamo quindi:

Protesi non idraulichePROTESI NON IDRAULICHE
Sono semirigide, malleabili (AMS 600, Mentor), meccaniche (Duraphase).
Un cenno a parte meritano le protesi soffici di Subrini che agirebbero da riduttore volumetrico sfruttando l’erezione complementare residua.
Protesi idrauliche
PROTESI IDRAULICHE
Attualmente in commercio a due o tre componenti.
Dovrebbe essere inoltre ricordato che una certa importanza è rivestita anche dalla sede del meccanismo di funzionamento che può essere parte integrante del cilindro protesico (come nelle protesi meccaniche) oppure situato al di fuori di esso come nelle protesi idrauliche.