Laser terapia dell’ Iperplasia Benigna della Prostata

Negli ultimi anni la tecnica mininvasiva della laserterapia ha assunto un ruolo di primo piano e di eccellenza in campo urologico.
Il LASER (acronimo che significa “amplificazione della luce attraverso l’emissione stimolata di radiazioni”) si caratterizza per l’emissione di particolari onde elettromagnetiche, ovvero fasci di luce intensa aventi specifiche caratteristiche fisiche, come ad esempio la capacità di penetrare nei tessuti, variabili a seconda della sorgente utilizzata.
La luce LASER è utilizzata in medicina per il suo effetto distruttivo sui tessuti patologici, con il vantaggio di essere una metodica molto selettiva che risparmia i tessuti sani, sicura e versatile, assicurando una netta riduzione della morbilità operatoria e dei tempi delle degenze ospedaliere.

LIMITI DELLA TURP
L’utilizzo della laserterapia nel trattamento chirurgico della Iperplasia Benigna della Prostata (IPB) costituisce un’importante alternativa alla tecnica mininvasiva dell’elettroresezione trans-uretrale della prostata (TURP): questa, pur rappresentando il gold standard, presenta limiti quali un volume prostatico superiore a 60-70 grammi, la presenza di voluminosi calcoli o diverticoli vescicali, controindicazioni di ordine generale quali sanguinamenti, specie in pazienti che assumono terapie anticoagulanti, effetti indesiderati come l’eiaculazione retrograda, stenosi uretrali, sclerosi del collo vescicale o la resezione incompleta.

VANTAGGI DEL LASER
laser-terapia-dellipbL’utilizzo del laser nell’IPB consente di rimuovere agevolmente il tessuto prostatico ingrossato, aprendo il canale per il passaggio del flusso urinario e permettendo di tornare in tempi brevi a una vita normale priva di sintomi urinari.

L’intervento viene effettuato in endoscopia, la fibra laser s’introduce dopo anestesia spinale o locoregionale e leggera sedazione: il paziente è dimesso dopo 24 ore, il cateterismo è ridotto ad un numero minimo di giorni e ne bastano pochi altri per tornare alle normali attività.

La tecnica consente di ridurre al minimo alcune complicanze tradizionalmente associate a quest’ultima quali il sanguinamento e gli squilibri idroelettrolitici, e consente tempi di recupero funzionale molto rapidi.

In definitiva, il trattamento con energia laser offre la stessa efficacia della resezione trans-uretrale con un minor numero di effetti collaterali, una cateterizzazione più breve e una guarigione più rapida e meno dolorosa.